Dopo naspi cosa posso chiedere 2018
Dopo naspi cosa posso chiedere 2018

Articolo aggiornato il 5 Febbraio 2020 da Stefano Mastrangelo

Dopo naspi cosa posso chiedere 2018

“Cosa posso chiedere dopo la Naspi nel 2018?” – Se hai da poco terminato il periodo di Disoccupazione Naspi ma sfortunatamente non hai ancora trovato una nuova occupazione, puoi pensare di presentare la domanda per la Carta REIDopo naspi cosa posso chiedere 2018

Cosa è il Reddito di Inclusione REI?

Una volta finiti i pagamenti della Naspi, puoi provare con la domanda per il Reddito di Inclusione (REI). Si tratta di una misura di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà. L’intervento e la finalità del REI si suddivide in due distinte parti:

1- un beneficio economico che viene erogato mensilmente attraverso la carta di pagamento elettronica (Carta REI per l’appunto)
2- un progetto formativo e lavorativo personalizzato di inclusione sociale, per cercare di uscire dalla situazione di povertà

Carta REI requisiti

Il comune di residenza verificherà:

  • la residenza del richiedente del Rei
  • la cittadinanza Italiana, comunitaria o straniero familiare di cittadino italiano e comunitario, titolare di diritto di soggiorno permanente. Gli stranieri extracomunitari, possono richiedere il rei, solo se sono titolari di un permesso di soggiorno di lungo periodo Ce (ex carta di soggiorno) o hanno un permesso per protezione sussidiaria o per asilo politico.
Inoltre gli uffici sociali del Comune di residenza arriveranno il progetto personalizzato Rei di inclusione sociale e lavorativa.


Carta REI: altri requisiti economici

Quali i requisiti economici soggetti a controllo da parte dell’Inps? Dopo naspi cosa posso chiedere 2018
Dal valore Isee verranno sottratti tutti i trattamenti a sostegno del reddito percepiti, carta acquisiti per minori di tre anni, l’assegno familiare per il terzo figlio, l’assegno sociale, la pensione di invalidità e le prestazioni a sostegno del reddito da parte del Comune.

Durata della Carta REI

La durata massima del Rei è pari a 18 mesi. La stessa potrà essere rinnovata dopo i primi sei mesi, e la sua durata potrà essere estesa di altri 12 mesi. Quando percepirai il Rei, dovrai sottrarre a queste, le mensilità percepite con carta Sia, anche se il Rei inizia dopo il termine della carta SIA. Dopo naspi cosa posso chiedere 2018

Carta Rei: procedura e richiesta

Ecco il riepilogo con i passaggi fondamentali per la richiesta e l’invio della Domanda Carta-Rei:

  • il cittadino in possesso dei requisiti del reddito di inclusione, presenta la domanda al proprio Comune o ai caf convenzionati con il Comune di residenza;
  • il Comune di residenza ed in particolare i servizi sociali del Comune, verificano i requisiti di residenza e di cittadinanza ed in seguito inviano la pratica all’Inps entro 15 giorni lavorativi;
  • l’Inps controlla i requisiti economici indicati nel modello Isee (ricordiamo che dopo il 15 gennaio 2018, bisogna rinnovare il modello isee 2018 senza errori o difformità e controllare nuovamente i requisiti economici della rei.
  • Se la domanda è positiva, l’Istituto previdenziale invia alle poste la disposizione di accredito;
  • Le poste, inviterà con una lettera il cittadino richiedente del rei, a ritirare la carta rei all’ufficio postale del Comune di residenza.
  • Il cittadino per utilizzare la carta Rei, deve attendere il codice Pin, che arriverà dopo 10, massimo 20 giorni dal ritiro della carta.

Tutti questi passaggi ed i relativi pagamenti, possono essere controllati con il servizio online dell’Inps: Reddito di inclusione rei. Questa procedura è stata decritta punto per punto in un nostro precedente articolo. Clicca qui per sapere come fare per visualizzare l’esito della domanda di Inclusione al Reddito REI.

Dopo naspi cosa posso chiedere 2018: il Centro per l’impiego

Naturalmente l’obiettivo principale, deve essere quello di trovare al più presto possibile una nuova occupazione lavorativa ed è per questo che consigliamo di recarsi al Centro dell’impiego più vicino per comunicare la disponibilità al lavoro, indicando caratteristiche personali, propensioni, percorsi professionali e lavori svolti in precedenza.
I dipendenti del centro per l’impiego, proveranno ad incrociare domande ed offerta per fornire delle nuove ed interessanti proposte di lavoro.

Dopo naspi cosa posso chiedere 2018: l’assegno di ricollocazione

L’ assegno di ricollocazione è un voucher da 250 euro sino a 5000 euro, per il reinserimento lavorativo dei disoccupati percettori di Naspi e non solo. L’assegno di ricollocazione Anpal è disciplinato dall’art. 23 del decreto legislativo n. 150 del 14 settembre 2015 e dalla delibera n. 3 del 2018 dell’agenzia governativa Anpal.

Per approfondire questo argomento, rimandiamo ad un nostro precedente articolo.

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16 Commenti

  1. Buonasera dicembre era l’ultimo mese di disoccupazione ma non lavoro ancora è vero che per chiedere la carta REI devo aspettare 3 mesi? Grazie

  2. Salve volevo un’informazione, a Marzo 2019 mi scade la mobilita’ Naspi e purtroppo non ho ancora trovato un posto di lavoro.
    Volevo sapere se nel caso che non ho ancora trovato niente, avevo diritto a qualche sussidio.
    Grazie mille

  3. A dicembre 2018 mi termina la Naspi. Ho 51 anni e ho iniziato a lavorare nel 1988, considerato che non riesco a trovare lavoro, c’è qualcos’altro che posso richiedere?
    SAluti
    Beatrice

  4. salve ho 46 anni e sto percependo la Naspi e termina a settembre 2018, l’ho percepita per 6 mesi e non ho trovato occupazione, ce’ qualche altro sostegno a disposizione? non sono sposato e non ho figli a carico

  5. Salve, io percepisco la Naspi da fine dicembre e, salvo due esperienze per un totale di 34 giorni di occupazione, per curiosità ho sommato dal fascicolo previdenziale le somme di contributi ed arrivo a 11.767 euro.

    Allo stesso tempo, se sommo gli importi Naspi lordi, arrivo a 6728 euro lordi (netto+IRPEF), come mai? Per i contributi pensionistici, cosa considereranno allora?

    • Per i contributi considerano entrambi. Deve fare la somma dei contributi diviso 52. Legga anche le note indicate nell’estratto contributivo.

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