Articolo aggiornato il 31 Dicembre 2022 da Nicola Di Masi
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Assegno unico: come funzionerà nel 2023?
Assegno unico: cosa cambia dal 2023? In attesa di conoscere i dettagli della manovra di bilancio 2023, del nuovo Governo Meloni, vediamo insieme in questo articolo, i possibili aumenti e le eventuali modifiche dell’Assegno Unico e Universale.
Il Ministro della Famiglia e delle Pari opportunità, ha dichiarato in un’intervista al Sole 24 ore, di voler cambiare il “fattore ISEE“, per la determinazione degli importi degli assegni unici e universali, collegandoli al nuovo quoziente familiare (ancona non in vigore).
Quindi, il nuovo assegno unico 2023, dovrebbe essere determinato in base al reddito complessivo del nucleo familiare ed al numero dei componenti familiari.
Noi di insindacabili consigliamo di presentare il modello Isee 2023, sempre entro il 31 Gennaio 2023, anche per ricevere correttamente l’importo dell’Assegno unico 203.
Chi prenderà l’assegno unico nel 2023?
L’assegno unico ed universale, sarà pagato da Gennaio 2023, che secondo le dichiarazione del Presidente dell’Inps, senza presentare nessuna domanda (non ufficiale), ai seguenti richiedenti:
- ai lavoratori autonomi, ai coltivatori diretti, coloni e mezzadri, ai titolari di pensione di lavoro autonomo, ai disoccupati senza sostegno al reddito, con figli minori di 21 anni;
- ai lavoratori dipendenti privati e pubblici, con figli minori di età pari a 21 anni;
- alle famiglie con figli disabili, con età superiore a 21 anni,
- alle mamme dal settimo mese di gravidanza, presentando una nuova domanda, dopo la nascita del bebè,
- ai disoccupati, per chi non ha alcun reddito o per coloro non percepiscono nessuna indennità INPS,
- ai professionisti.
Anche i beneficiari del Reddito di cittadinanza non dovranno inviare nessuna domanda per ricevere l’assegno unico da Gennaio 2023, in quanto l’Inps lo erogherà sulla ricarica mensile Rdc. Il primo pagamento dell’assegno Unico di Gennaio 2023, avverà verso la fine di Febbraio 2023, in quanto gli accrediti si riferiscono al mese precedente.
Assegno Unico 2023: a chi spetta?
L’assegno unico ed universale ha sostituito, a partire dalla busta paga del mese di Marzo 2022, gli assegni familiari e le detrazioni fiscali, per i figli a carico sino a 21 anni di età.
Per ottenere l’assegno unico ed universale 2023, il richiedente, non dovrà presentare nessuna domanda (confermato dall’Inps) e per tutta la durata del beneficio, deve:
- essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, oppure avere un contratto a tempo indeterminato o determinato di almeno 6 mesi,
- presentare il modello Isee 2023 (in attesa di sapere se entrerà in vigore il nuovo quoziente familiare),
- essere residente e domiciliato in Italia,
- avere figli di età inferiore a 18 anni o inferiore a 21 anni, se studiano, frequentino un tirocinio, registrati presso il centro per l’impiego ed in cerca di lavoro o svolgono il servizio civile universale,
- avere figli con disabilità senza limiti di età.
Assegno unico: aumento dal 2023?
In attesa degli aumenti previsti dal Governo Draghi, in merito alle maggiorazioni per i figli disabili, diciamo sin da subito che gli importi degli Assegni Unici ed universali potrebbero cambiare, a partire dal 2023, a causa dell’effetto inflazione.
Ricordiamo che l’assegno unico 2022 ha una validità dal 1° Marzo 2022 al 28 Febbraio 2023, quindi gli importi dovrebbero rimanare uguali, sino a questo mese.
L’importo dell’assegno unico potrebbe variare, a partire dal prossimo anno:
- dagli attuali 175 euro a 196 euro, per le famiglie con un’Isee sino a 15.000 euro,
- da 50 euro a 55 euro, per i nuclei familiari con un valore Isee superiore a 40.000 euro.
Il Governo Meloni ha approvato nel Consiglio dei Ministri, la manovra di bilancio 2023, prevedendo un aumento dell’Assegno unico 2023:
- del 50% a tutti i nuclei familiari, per il primo anno di vita dei bambini,
- del 50% a tutti i nuclei familiari numerosi, con 3 o più figli.
Inoltre il nuovo Consiglio dei Ministri ha previsto, nel disegno di legge finanziaria 2023, la definitiva approvazione delle maggiorazioni sociali, sull’assegno Unico e universale, per i figli disabili.
Assegno Unico 2023: bisogna fare domanda?
Secondo le dichiarazione del Presidente dell’Inps Tridico, dal 2023 non sarà necessario presentare nessuna domanda all’Inps, per aggiornare la domanda dell’Assegno Unico e Universale. Invece, sarà obbligatorio inoltrare un’istanza online all’Inps, quando ci saranno le seguenti variazioni:
- nuovo componente familiare,
- raggiungimento del limite di età (superiore a 21 anni) per uno o più componenti familiari;
- variazioni del reddito e del patrimonio del nucleo familiare,
- variazione del codice Iban del conto corrente del richiedente o delle modalità di pagamento.
Il tutto, dovebbe essere confermato, con una circolare Inps, prima della scadenza del periodo temporale (28 Febbraio 2023) dell’Assegno Unico.
Assegno Unico 2023: come controllare il pagamento?
Per controllare i pagamenti dell’assegno unico e universale bisogna accedere, con il proprio SPID, la carta di identità elettronica e la carta nazionale dei servizi, all’APP IO Italia e nei messaggi controllare: se c’è una disposizione di pagamento INPS, per Assegno Unico.
L’Inps comunicherà, l’importo dell’assegno unico, l’oggetto del pagamento: ASSEGNO UNICO e la data di pagamento (valuta il).
In alternativa si può accedere all’APP INPS con lo SPID, cliccando in tutti i servizi ed al servizio online: Stato pagamenti e Cedolini.
E’ possibile anche controllare i pagamenti, accedendo al sito dell’Inps e scrivendo sulla barra cerchi servizi: Fascicolo previdenziale del cittadino. Dopo aver cliccato sul servizio, bisogna entrare con le credenziali Inps e premere sul menu a sinistra: PRESTAZIONI E PAGAMENTI.
Sicuramente ci sarà anche la data di disponibilità, l’importo ed il mese di riferimento dell’assegno unico e universale.
Per i nuovi componenti familiari, l’assegno unico parte dal settimo mese di gravidanza ed il richiedente riceverà gli arretrati con il nuovo flusso di pagamento, ossia dal mese successivo, alla presentazione della domanda.
Riferimento normativo: Circolare Inps numero 23 del 9 Febbraio 2022
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