Articolo aggiornato il 5 Giugno 2024 da Stefano Mastrangelo
Indice
Tari errata: cosa fare?
La Tari è la tassa dei rifiuti solidi urbani, che ha sostituito la Tarsu e la Tares nel 2013. La Tari attualmente serve ai Comuni per pagare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Siete sicuri che il calcolo della Tari sia corretto?
La Tari è composta da due quote:
- una quota fissa calcolata in base alla superficie dell’immobile ed in base al numero dei componenti familiari;
- una quota variabile calcolata in base al numero di chi occupa tale immobile.
Calcolo TARI sbagliato?
Tali quote vengono determinate in base al costo del servizio di raccolta e smaltimento e dal piano finanziario determinato dal Comune ai sensi del DPR 158/99, sempre in base al budget previsto dal servizio. Queste tariffe sono determinate ogni anno da una delibera del Consiglio Comunale su proposta della Giunta Comunale, distinguendo le utenze in domestiche e non domestiche. Vediamo un esempio di delibera di Consiglio Comunale della Tariffa fissa e variabile.
La quota fissa si calcola moltiplicando la tariffa fissa stabilita in relazione ai componenti del nucleo familiare per i metri quadri calpestabili dell’immobile, compresi i pilastri , i muri ed i muri perimetrali. Per la quota variabile, invece, si fa riferimento alla tariffa stabilita dal Comune in relazione al numero di occupanti. Se vediamo la tabella precedente ed ipotizziamo un utenza domestica goduta per 365 con due componenti ed una superficie di 90 mq, la quota fissa sarà euro 126,45 (90 mq per 1.405) e la quota variabile euro 110,273. Se l’utenza è cessata o è stata acquisita nel corso dell’anno, si dividerà l’importo ottenuto per 365 e si moltiplicherà per i giorni posseduti.
Dove c’è l’errore nel calcolo della Tari?
A seguito di interrogazione parlamentare n. 5-10764, il Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiarito che le regole per il calcolo della quota variabile della Tari sono esplicate al punto 4.2 dell’allegato 1 a DPR 158 del 1999, ossia:
4.2. Calcolo della parte variabile della tariffa per le utenze domestiche. La quota variabile della tariffa per le utenze domestiche si ottiene come prodotto della quota unitaria per un coefficiente di adattamento (Kb) per il costo unitario (£/kg) secondo la seguente espressione: (9) Tvd = Quv • Kb(n) • Cu
dove: TVd = Quota variabile della tariffa per un’utenza domestica con n componenti il nucleo familiare. Quv = Quota unitaria, determinata dal rapporto tra la quantità totale di rifiuti prodotta dalle utenze domestiche e il numero totale delle utenze domestiche in funzione del numero di componenti del nucleo familiare delle utenze medesime, corrette per il coefficiente proporzionale di produttività (Kb). (10) Quv = Qtot / Σn N(n) • Kb(n)
L’errore c’è nell’applicazione della tariffa variabile, più volte, nel caso di appartamento composto anche da un box o una cantina, in quanto la quota variabile deve essere calcolata una sola volta sulla superficie totale dell’immobile. Infatti la tariffa variabile dovrebbe essere determinata dal rapporto tra la quantità totale di rifiuti prodotta dalla singola utenza.
Dove possono capire l’errore del calcolo della Tari?
L’errore c’è quando nel prospetto Tari, inviato insieme ai modelli F24 semplificati dei pagamenti, incontrate questa voce: Tipo Utenza-Destinazione d’uso, Domestica-Componenti n. – Accessorio e su tali immobili viene applicata la quota variabile.
Cosa devo fare per richiedere il rimborso? Fac simile ricorso tari
Per richiedere il rimborso dell’errato calcolo della Tari, devi prendere i prospetti della Tari dal 2014 in poi, e controllare che ci sia la voce: Domestica-Componenti n. – Accessorio e che su questi sia stata calcolata la quota variabile. Scarica dal sito del Tuo Comune, sezione modulistica, l’istanza per il rimborso della Tari (alleghiamo un fac-simile ) e presentala all’ufficio protocollo del Tuo Comune indirizzandola all’Ufficio Tributi ed allegando il Tuo documento d’identità più copia dei prospetti della Tari con i versamenti effettuati.
Attendi 90 giorni e se la risposta è negativa, potresti fare ricorso alla Commissione tributaria provinciale.
Ricordiamo che la Tari deve essere pagata da tutti i possessori o detentori a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte operative suscettibili (che non è detto che producono) di produrre rifiuti urbani.
Quali sono le riduzione ed agevolazioni della Tari?
La legge prevede alcuni casi di agevolazioni e riduzione:
- per le abitazioni con unico occupante;
- abitazioni e locali per uso stagionale;
- abitazioni occupate da soggetti che risiedano o abbiano la dimora;
- per più di sei mesi all’anno, all’estero;
- fabbricati rurali ad uso abitativo.
Il Comune può stabilire alcune agevolazioni o riduzioni parziali o totali. Per fare questo è importante presentare ogni anno, o in base al regolamento comunale, la richiesta di riduzione della Tari.
Nel Comune di Putignano sono previste delle riduzioni:
- sulla prima casa di abitazione nel caso di familiari ricoverati in strutture socio-sanitarie (ad esempio case di riposo);
- del 50% per i pensionati, soggetti passivi d’imposta di età superiore a 65 anni, il cui reddito complessivo del nucleo familiare non sia superiore ad € 15.000,00 quale valore ISEE al cui reddito contribuisca un unico fabbricato posseduto a titolo di proprietà o altro diritto reale di godimento e le relative pertinenze, catastalmente identificate in una singola unità per le seguenti categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/7, C/2, C/6 e C/7;
- del 50% per il nucleo familiare, con invalido civile riconosciuto al 100% che non risulti proprietario di altri beni immobili, ad esclusione dell’abitazione principale e relative pertinenze e con reddito complessivo del nucleo familiare non superiore ad € 15.000,00 quale valore ISEE.
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