Cosa succederà alle pensioni nel mese di Giugno?
Taglio pensioni mese di Giugno 2023: ultime novità Inps

Articolo aggiornato il 24 Maggio 2023 da Stefano Mastrangelo

Cosa succederà alle pensioni nel mese di Giugno?

Restituzione maggiorazioni e somme aggiuntive sulle pensioni nel mese di Giugno 2023? In attesa di conoscere con esattezza tutte le voci del cedolino di pensione del mese di Giugno 2023, vediamo insieme quali saranno anche gli eventuali tagli dopo il messaggio Inps numero 1661.

Scopriamo insieme le ultime novità sulle pensioni di Giugno 2023.

Quali sono le ultime novità per le pensioni?

Prima di addentrarci nei dettagli del taglio delle pensioni nel mese di Giugno 2023, è importante comprendere cosa sta accadendo. Recentemente, l’INPS ha pubblicato il messaggio numero 1661, che riguarda la restituzione per i titolari di pensione basse:

  • della somma aggiuntiva, ossia della quattordicesima mensilità degli anni precedenti (2019-2020), pagata nel mese di Luglio ai soggetti over64enni con determinati limiti di reddito,
  • degli importi aggiuntivi della ex legge 388/2000, ossia del pagamento dei 154,94 euro che avviene nel mese di Dicembre. (periodo 2019-2020)

Quindi, molti pensionati, potranno ricevere della email o delle lettere dall’Inps, con il quale l’Istituto richiede il pagamento di un indebito, applicando una trattenuta sulla pensione in 24 rate per la somma aggiuntiva ed in 12 rate per gli importi aggiuntivi.

Perché l’Inps richiede la restituzione?

Il taglio delle pensioni nel mese di Giugno 2023, per i pensionati con una pensione bassa, è una conseguenza diretta del mancato adempimento degli obblighi fiscali da parte dei pensionati.

Coloro che non hanno presentato il modello Red o il modello 730 per gli anni 2019 – 2020 (anche con redditi uguali a zero, oltre alla pensione), potrebbero subire un decurtamento dell’importo della loro pensione.

Come evitare il taglio delle pensioni nel mese di Giugno 2023? Se sei tra coloro che non hanno presentato il modello Red o il modello 730 negli anni precedenti, potresti evitare il taglio della tua pensione.

Se c’erano tutti i requisiti previsti dalla legge, sia per la quattordicesima e sia per ricevere l’importo aggiuntivo di 154,94 euro, il pensionato che ha ricevuto la lettera dell’Inps, potrebbe risolvere il problema presentando oggi una domanda telematica all’Istituto previdenziale denominata: Ricostituzione per motivi reddituali.

Questa domanda può essere presentata tramite il patronato di zona o autonomamente con lo spid, con la carta di identità elettronica o con la carta nazionale dei servizi, accedendo al servizio online: Ricostituzione per motivi reddituali ed indicando il numero della lettera di indebito nelle note e gli altri redditi (la pensione italiana non si dichiara) degli anni richiesti nella lettera. (ad esempio 2023, 2019 e 2020).

Le conseguenze del taglio delle pensioni Giugno 2023

Il taglio delle pensioni nel mese di Giugno 2023 può avere conseguenze significative sopratutto per chi percepisce una pensione bassa. Infatti, ridurre l’importo della pensione potrebbe comportare difficoltà economiche per molte famiglie. È importante rivolgersi ad un patronato e risolvere la questione come indicato in precedenza.

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