Cosa succederà ai lavoratori in smart working dal 1° Ottobre 2023?
Smart working cosa cambia dal 1° Ottobre 2023

Smart Working: Cosa Cambia dal 1° Ottobre 2023?

Durante la pandemia, ci siamo concentrati sulla sicurezza dei lavoratori con gravi malattie croniche a causa del loro maggiore rischio di problemi legati al Covid-19. Ma ora è tempo di guardare al futuro.

Cos’è lo Smart Working?

Lo smart working è un modo innovativo di lavorare che ha guadagnato sempre più importanza negli ultimi anni, soprattutto con la pandemia. In sostanza, consente ai dipendenti di svolgere il loro lavoro da luoghi diversi dall’ufficio tradizionale, come da casa o da posti remoti. La chiave di questa modalità è la flessibilità: i lavoratori possono gestire il loro tempo in modo più autonomo, conciliando il lavoro con le loro esigenze personali e familiari.

Differenza tra Smart Working e Lavoro Agile

Molte persone si chiedono se ci sia una differenza tra lo smart working e il lavoro agile. La risposta è sì. Lo smart working si concentra principalmente sulla possibilità di lavorare da luoghi diversi dall’ufficio, mentre il lavoro agile riguarda la flessibilità nell’organizzazione delle attività lavorative all’interno dell’ufficio.

Quando scade lo smart working? Tornando al presente, nella Legge di Bilancio 2023 erano previste regole più rigide per l’utilizzo dello smart working da parte dei lavoratori fragili. Ma un decreto legge di maggio ha spostato la scadenza dal 30 giugno al 30 settembre. Questo cambiamento è avvenuto poco prima dell’annuncio della “fine della pandemia” da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Smart working cosa cambia dal 1° Ottobre 2023?

Dal 1° ottobre, ci saranno novità significative per i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico che in quello privato. Per continuare a lavorare da remoto, dovranno stipulare accordi specifici con i loro datori di lavoro. Questo è fondamentale per garantire la continuità delle attività aziendali o governative.

Ci sono alcune eccezioni. I dipendenti del settore privato con figli sotto i 14 anni avranno la possibilità di estendere lo smart working fino al 31 dicembre, a condizione che non ci sia un altro genitore che riceva sostegno in caso di sospensione o cessazione del lavoro, e che non ci siano genitori non lavoratori.

Un’altra categoria privilegiata comprende coloro che sono maggiormente a rischio di contagio, a causa di fattori come l’età avanzata, la gravità delle condizioni di salute o l’immunodepressione dovuta a specifiche terapie. Per loro, lo smart working sarà consentito fino alla fine dell’anno.

Cosa Riserva il Futuro per lo Smart working?

Al momento, non ci sono indicazioni ufficiali riguardo a ulteriori proroghe da parte del governo Meloni. Nonostante le proposte dell’opposizione per estendere lo smart working fino al 31 dicembre 2023 per i lavoratori fragili e i genitori con figli sotto i 14 anni, la decisione finale ha comportato un rinvio di soli tre mesi, con alcune eccezioni che consentono una prolungata permanenza fino a dicembre. Bisognerà attendere per vedere cosa riserva il futuro per il mondo dello smart working.

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