Conviene presentare il modello 730
Perche conviene fare il 730 - modello 730 e rimborso irpef

Articolo aggiornato il 15 Gennaio 2021 da Stefano Mastrangelo

Chi deve presentare la dichiarazione dei redditi 730?

Il modello 730 è una documento fiscale, in alcuni casi obbligatorio, che riepiloga i redditi conseguiti nell’anno precedente, l’imposta lorda e netta irpef da pagare e tutte le spese sostenute, che possano far diminuire o recuperare, le ritenute irpef pagate durante l’anno.

Le due dichiarazioni fiscali, per le persone fisiche del nostro sistema italiano, sono: il modello 730 ed il Modello dei Redditi persone fisiche, ossia l’ex modello Unico. Con questi due modelli è possibile ricevere un rimborso fiscale, per aver pagato più imposte irpef, per aver sostenuto diverse spese deducibili e detraibili o per recuperare il Bonus Renzi non percepito.

Cosa fare per inviare il modello 730?

Il modello 730, prima di tutto, si riferisce ai redditi ed alle spese sostenute nell’anno precedente. Ad esempio, per la dichiarazione dei redditi 730 2021, si indicheranno i redditi ed ad esempio, le fatture del dentista, dell’anno di imposta 2020. (dal primo Gennaio 31 dicembre 2020).

Quello che ogni contribuente deve fare, è raccogliere una serie di documenti e controllare ogni anno, se ha diritto ad un rimborso irpef o se deve pagare obbligatoriamente maggiori imposte. Cosa serve per fare il 730? I documenti necessari per inviare il modello 730 sono:

  • tutti i CU, ossia le certificazioni dei redditi dei datori di lavoro, consegnati dall’azienda entro massimo fine Marzo di ogni anno o scaricabili sul sito dell’Inps, per i pensionati o per i percettori di indennità Naspi, mobilità, cassa integrazione. Se sul CU c’è scritto anno 2021, vuole dire che quella certificazione si riferisce ai redditi del 2020. Mentre se sull’intestazione c’è scritto Cu2020, vuol dire che in quel ex CUD, sono certificati i redditi dei lavoratori,
  • le dichiarazioni Cu dei datori di lavoro domestici delle colf e badanti,
  • gli atti di acquisto o vendita di immobili, gli atti dei contratti di mutuo, la fattura del contratto di mutuo del notaio, la fattura dell’agenzia immobiliare,
  • le spese sanitarie della farmacia, del SSN, del medico specialista,
  • spese sanitarie per familiari non a carico affetti da patologie esenti (Rigo E2)
  • le spese sanitarie per persone con disabilità (Rigo E3)
  • spese per l’acquisto di veicoli per persone con disabilità (Rigo E4)
  • le spese per acquisto del cane guida (Rigo E5).
  • le spese delle colf e delle badanti,
  • le spese di ristrutturazione degli immobili.

Tutte le spese sostenute nell’anno precedente, vanno conservate accuratamente, per dimostrarle in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi o, dopo l’invio, a seguito di un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ad esempio per scaricare le spese di ristrutturazione degli immobili bisogna conservare:

  • la CILA: inizi dei lavori comunicati al Comune,
  • le fatture delle spese di ristrutturazioni,
  • la copia delle comunicazioni fatte alla asl di competenza da parte dell’Impresa,
  • le Fatture delle spese dell’impresa e del professionista,
  • i bonifici della fatture di tutte le spese,
  • la ricevuta della comunicazione all’Enea (nel caso di lavori con detrazione risparmio energetico).

Dal primo giorno dell’anno è importante pagare tutte le spese indicate dall’Art. 15 del testo Unico delle imposte dei redditi con pagamenti tracciabili e conservare tutte le ricevute.

Dove fare il modello 730?

Il 730 precompilato può essere presentato al CAF, a pagamento, portando tutti i documenti elencati precedentemente o gratuitamente, tramite la piattaforma infoprecompilata dell’Agenzia delle Entrate. Per accedere alla dichiarazione precompilata è indispensabile avere:

  • il Pin dispositivo Inps,
  • le credenziali di fisconline,
  • il codice SPID.

La dichiarazione precompilata, ossia già predisposta dall’Agenzia delle Entrate, è scaricabile generalmente dalla metà del mese di Aprile. Sulla dichiarazione precompilata ci sono diversi errori. Per questo è importante controllare tutti i redditi (terreni, fabbricati, redditi) e le spese inserite automaticamente nel modello precompilato.

In particolare è necessario controllare i giorni di detrazioni da lavoro dipendente, soprattutto quando il contribuente ha due certificazioni CU dei redditi.

All’interno della procedura o tramite il CAF, è possibile inviare diverse dichiarazioni:

  1. il 730 precompilato, solo per chi ha redditi di lavoro dipendenti, di pensione ed assimilati nell’anno precedente,
  2. il 730 ordinario singolo o congiunto con il coniuge, per tutti,
  3. il 730 senza sostituto di imposta. In questo caso le maggiori imposte saranno pagate con il modello F24, mentre un eventuale rimborso irpef, sarà corrisposto direttamente dall’Agenzia delle Entrate, con mandato di pagamento consegnato al domicilio del dichiarante o sul conto corrente postale o bancario, già comunicato all’Agenzia delle entrate.
  4. 730 eredi, ossia il modello di dichiarazione 730 presentato dagli eredi per conto del defunto pensionato.

Quando presentare la dichiarazione 730?

Ogni anno l’Agenzia delle Entrate pubblica le guide e le scadenze del modello Cu, del 730, del modello Unico, del 770 e della dichiarazione IVA.

Il 730 precompilato sul sito dell’Agenzia delle Entrate è disponibile dalla metà del mese di Aprile.

Possono utilizzare il modello 730 tutti i cittadini con:

  • redditi di lavoro dipendente ed assimilati (come le indennità, i gettoni di presenza e gli altri compensi corrisposti dallo Stato),
  • redditi di pensione,
  • redditi dei terreni e dei fabbricati
  • redditi di capitale
  • redditi di lavoro autonomo, quando non è richiesta la partita iva (compensi occasionali non percepiti abitualmente)
  • redditi diversi, come redditi di terreni e fabbricati situati all’estero,
  • alcuni dei redditi a cui si applica la tassazione separata, come i redditi percepiti dagli eredi.

In tutti gli altri casi, è obbligatorio utilizzare il modello dei redditi persone fisiche (ex Unico Pf)

Rimborso 730: quando arriva?

L’eventuale rimborso 730, scaturito dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, viene pagato dal datore di lavoro come sostituto di imposta (non è un costo per l’azienda), dall’Inps, dal dipartimento del tesoro, direttamente dall’Agenzia delle Entrate, in base al modello utilizzato.

Se utilizziamo il 730 senza sostituto (ossia senza un datore di lavoro, Inps o Ente nel mese di Luglio/Agosto) ed il modello ex Unico, il rimborso avverrà direttamente sul conto corrente del contribuente, a partire dal mese di Dicembre dell’anno in corso, se vengono comunicate tempestivamente le coordinate bancarie all’Agenzia delle Entrate.

Invece se inviamo un modello 730 con sostituto, il rimborso irpef spetta:

  • a partire dalla busta paga di Luglio, per i dipendenti pubblici e privati,
  • nel cedolino della pensione di Agosto/settembre,
  • sul conto corrente della disoccupazione agricola, nel mese di Agosto/settembre,
  • a partire dal pagamento del mese di Agosto, per i disoccupati con indennità Naspi.

Per chi non riceve il rimborso entro queste date, bisogna contattare prima di tutto il CAF o il consulente fiscale ed in seguito i numeri verdi dell’Agenzia dell Entrate.

Dichiarazione Redditi 730: le spese da scaricare

Quali spese si possono scaricare nella dichiarazione dei redditi?

  1. L’erede del defunto, obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi, può inviare la dichiarazione dei redditi 730, relative all’anno d’imposta 2019 delle persone decedute nel 2019.
  2. Il nuovo limite reddituale per inserire i figli a carico fiscalmente dell’anno d’imposta 2019, è di 4000 euro con un’età non superiore a 24 anni di età,
  3. I redditi da lavoro dipendente ed assimilato dei contribuenti che hanno trasferito la residenza in Italia a decorrere dal 30 aprile 2019, concorrono alla formazione del reddito complessivo nella misura del 30%. Tale misura è ridotta al 10% se la residenza è trasferita in: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia. I redditi da lavoro dipendente e assimilati percepiti dagli sportivi professionisti concorrono alla formazione del reddito complessivo nella misura del 50% purché sia effettuato il versamento di un contributo dello 0,5% della base imponibile secondo le modalità individuate con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri;
  4. Al  personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, titolare di reddito complessivo di lavoro dipendente non superiore a 28.000 euro, in ciascun anno precedente, è riconosciuta sul trattamento economico accessorio, comprensivo delle indennità di natura fissa e continuativa, una riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali.
  5. L’onere sostenuto per il riscatto degli anni non coperti da contribuzione (pace contributiva), può essere detratto dall’imposta lorda nella misura del 50%, con una ripartizione in 5 quote annuali di pari importo, nell’anno di sostenimento della spesa e in quelli successivi.
  6. Per le spese sostenute dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021 per l’acquisto e posa in opera di infrastrutture di ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, è previsto che l’onere sostenuto possa essere detratto dall’imposta lorda nella misura del 50% dell’ammontare delle spese sostenute, di ammontare comunque non superiore a 3.000 euro, con una ripartizione in 10 rate annuali di pari importo.
  7. I  contribuenti identificati con il numero seriale indicato nella tabella A, allegata al decreto del 23 dicembre 2019, possono fruire di un credito d’imposta pari al 65% delle somme erogate in favore degli enti gestori o proprietari di impianti sportivi pubblici ed è riconosciuto nel limite del 20% del reddito imponibile ed è ripartito in tre quote annuali di pari importo.
  8. E’ previsto un credito di imposta nella misura del 65%, delle erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi su edifici e terreni pubblici, sulla base di progetti presentati dagli enti proprietari, ai fini della bonifica ambientale, compresa la rimozione dell’amianto dagli edifici, della prevenzione e del risanamento del dissesto idrogeologico, della realizzazione o della ristrutturazione di parchi e aree verdi attrezzate e del recupero di aree dismesse di proprietà pubblica, spetta un credito d’imposta, delle erogazioni effettuate. Il credito d’imposta è riconosciuto nei limiti del 20% del reddito imponibile ed è ripartito in tre quote annuali di pari importo.
  9. Per l’anno 2019 l’importo massimo annuo delle spese di istruzione scaricabili è pari a 800 euro.
  10. Il contribuente può destinare l’otto per mille dell’Irpef, allo Stato.

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