naspi bloccata primo mese 2023
Naspi bloccata a Gennaio 2023

Articolo aggiornato il 21 Febbraio 2023 da Stefano Mastrangelo

Naspi bloccata a Gennaio 2023? Ecco cosa fare per ricevere il pagamento

Cosa fare se non ricevi il pagamento della Naspi Inps a Gennaio 2023? E’ utile ricordare che, durante il primo mese di un nuovo anno, la Disoccupazione Naspi può essere bloccata dall’Inps.

Perché questo e soprattutto…come mai avviene? Vediamolo Insieme in questo nuovo articolo su pensioniebonus.it

La Disoccupazione Naspi INPS nel 2023

UTILE PREMESSA: L’INPS ha la facoltà di pagare la Disoccupazione anche l’ultimo giorno del mese – E’ del tutto normale, non c’è da preoccuparsi!

La disoccupazione Naspi 2023 è una misura di sostegno al reddito che può essere chiesta da:

  • gli apprendisti;
  • i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato;
  • il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.
Non può essere inviata invece da:
  • i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
  • gli operai agricoli, a tempo determinato e indeterminato; (ad eccezione degli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci di cui alla legge 15 giugno 1984, n. 240);
  • i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
  • i lavoratori titolari di trattamento pensionistico diretto.

I requisiti per la Disoccupazione Naspi Inps nel 2023

Per richiedere la Disoccupazione Naspi nel 2023 bisogna anche:

  • trovarsi in stato di disoccupazione involontario (licenziamento, scadenza contratto, dimissioni entro un anno di vita del bambino, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, ecc.);
  • avere maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio della disoccupazione (requisito contributivo);
  • aver svolto 30 giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimo contributivo, nei 12 mesi precedenti l’inizio della disoccupazione (è stato eliminato nel 2021 e abrogato dal disegno di legge della manovra 2022.)

La domanda può essere presentata direttamente online oppure tramite un patronato, o tramite il Contact Center dell’Inps al numero 803164 da telefono fisso o tramite lo Spid, la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi.

La pratica dovrà essere inviata entro 68 giorni dalla fine del rapporto di lavoro. La Naspi 2023 parte a seconda di quando viene inviata la domanda all’Inps. Infatti decorre:

  • dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno;
  • dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, nel caso in cui la domanda Naspi sia stata presentata dopo l’ottavo giorno;
  • nel caso in cui vi siano periodi di malattia, maternità o infortunio, la Naspi 2023 parte dall’ottavo giorno successivo al termine dell’evento se la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno; dal giorno successivo alla presentazione della domanda Naspi se presentata successivamente all’ottavo giorno. Naspi 2023 cosa cambia

Documenti necessari per la Domanda Naspi 2023

Per presentare la domanda per la Naspi 2023, gli allegati sono sostanzialmente gli stessi richiesti negli anni passati:

  • la dichiarazione di disponibilità al Centro per l’Impiego non è più necessaria se presenti la domanda Naspi (tale modello è stato sostituito dal Did online);
  • il documento d’identità;
  • le ultime tre buste paga e la lettera di licenziamento;
  • il contratto di assunzione per i lavoratori a tempo determinato;
  • nel caso di colf e badanti, si dovranno allegare gli ultimi bollettini Mav dei contributi pagati.

Dopo l’accoglimento della domanda il Centro per l’Impiego convocherà il cittadino al fine di partecipare alle politiche attive del lavoro messe in campo dall’Anpal. In alternativa, il disoccupato, può recarsi o inviare una mail al Centro per l’Impiego, con la ricevuta della domanda, entro 15 giorni dalla presentazione della disoccupazione Naspi.

Naspi bloccata a Gennaio 2023: cosa fare

Se sei già in Disoccupazione Naspi dal 2022 e continui a percepire la Disoccupazione Naspi nel nuovo anno (2023), ricordati di un importante aspetto che andremo adesso ad affrontare.

A Gennaio di ogni anno (e quindi presumibilmente anche nel 2023) è consigliabile inviare sempre il reddito presunto dell’anno corrente (2023), anche a zero, sempre se il cittadino ha svolto negli anni precedenti, prestazioni lavorative con rapporti di lavoro occasionali o prestazioni che richiedono l’iscrizione o il versamento presso la gestione separata.

In parole ancora più semplici, se ad esempio nel 2021 oppure nel 2022, si sono svolte delle prestazioni di lavoro occasionali, ad inizio Gennaio 2023, va indicato all’INPS il reddito presunto di tale lavoro per il 2023, entro il 31 Gennaio del 2023.

Questo adempimento vale, anche per tutti coloro che hanno dichiarato un reddito presunto (anche a zero), al momento della presentazione della domanda di disoccupazione, presso la Gestione separata Inps.

Infatti la Circolare Inps n. 94 del 2015 al punto 2.11 chiarisce che: ” All’inizio di ogni nuovo anno di percezione della prestazione successivo al primo, il percettore della prestazione dovrà fornire una nuova comunicazione del reddito presunto tramite modello NASpI Com entro il 31 gennaio.

La mancata comunicazione del reddito per gli anni di prestazione successivi al primo non determina tuttavia la decadenza dalla prestazione ma la sua sospensione fino all’acquisizione della nuova comunicazione. Sarà cura delle strutture territoriali sollecitare l’adempimento al percettore di NASpI che non vi abbia provveduto.”

Questo valore deve essere comunicato all’Inps anche nel caso in cui si prevede di non avere nessun reddito da lavoro autonomo/parasubordinato durante il 2023. In questo caso naturalmente si indicherà valore pari a Zero Euro.

Ribadiamo ancora che tale importo, deve essere comunicato solo ed esclusivamente da quanti hanno già in passato, indicato ad Inps lo svolgimento di attività da lavoro autonomo.

Per comunicare il tutto bisognerà servirsi del modello Naspi-Com.

Entra sul sito dell’Inps e vai sul servizio Domande per prestazioni a sostegno del reddito – Per accedere avrai bisogno delle nuove credenziali Inps (Spid, Carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi)

Clicca adesso su Naspi e successivamente su Comunicazioni Naspi-Com (come indicato negli screenshot)

Modello Naspi com
Modello Naspi com
modulo naspi com
modulo naspi com

e poi su Invio Comunicazioni 

Comunicazione online Naspi com
Comunicazione online Naspi com

Adesso dovrai cliccare due volte su “Avanti” in quanto saranno mostrati i dati riepilogativi della Naspi in corso e poi dovrai spuntare sulla voce “Eventi che influiscono sul pagamento della prestazione” selezionare “attività lavorativa autonoma” e tipo di comunicazione. In seguito seleziona il tipo di attività e la data di inizio attività.

Comunicazione Reddito presunto anno 2023
Comunicazione Reddito presunto anno 2023

Ed eccoci finalmente nella schermata desiderata: ora potrai indicare il reddito presunto da lavoro autonomo per l’anno 2023 (anche pari a zero). Vai avanti sino a confermare l’invio della comunicazione con il modello Naspi-Com.

Per non far bloccare la tua Disoccupazione Naspi a Gennaio 2023 procedi nei primi giorni del nuovo anno, adottando i passi indicati nelle nostra Guida.

Inoltre nel caso di svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma, di impresa individuale o parasubordinata, entro il 31 marzo dell’anno successivo, bisogna comunicare il reddito ricavato effettivo dall’attività lavorativa.

Questa comunicazione, sempre da inviare con il modello Naspi com, è obbligatoria nel caso di esonero della dichiarazione dei redditi 730 o modello ex Unico del disoccupato in Naspi. (Circolare Inps n. 94 del 2015, 2.10.b). In tutti i casi, noi di insindacabili, consigliamo di trasmettarla all’Inps.

Reddito effettivo di lavoro autonomo Naspi com 2023
Reddito effettivo di lavoro autonomo Naspi com 2023

Nel caso di mancata presentazione dell’autocertificazione dei redditi, il lavoratore è tenuto  a  restituire la disoccupazione Naspi percepita dalla data di inizio dell’attività lavorativa.

Infine entro il 31 marzo 2023, bisognerà anche comunicare obbligatoriamente il reddito effettivo percepito nell’anno 2022, anche attraverso la procedura del modello Naspi com.

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