Articolo aggiornato il 20 Novembre 2019 da Stefano Mastrangelo
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Inps Pensione di vecchiaia: cos’è e come si ottiene?
Pensione di vecchiaia – Dopo la riforma Fornero si abbandona il vecchio sistema retributivo e per tutte le anzianità contributive maturate dopo il 01/01/2012, le pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo. Ancora è vigente, un sistema misto, solo per quei lavoratori che già disponevano al 31/12/1995 di una posizione assicurativa.
Pensione di vecchiaia requisiti
La pensione di vecchiaia si perfeziona con il raggiungimento di un minimo contributivo, che nel 2017 ammonta a 20 anni di contributi, e soltanto al compimento dell’età prevista dalla legislazione vigente.
Ci sono particolari differenze sui requisiti dell’età, se il lavoratore ha svolto attività di lavoro autonomo o attività di lavoro dipendente ed anche il relazione al sesso.
Chi ha diritto alla pensione di vecchiaia?
Il Rdl n. 636/1939 abbassò il limite per percepire la pensione di vecchiaia, 60 anni per gli uomini e 55 anni per le donne e così è stato fino al 31/12/93.
Dal 2001 l’età di pensionamento di vecchiaia sia per i lavoratori dipendenti ed autonomi, era di 60 anni per le donne e 65 per gli uomini.
Dal 2012, invece, tutto è cambiato e la pensione di vecchiaia aumenterà sempre in relazione alla speranza di vita.
L’età rimane invariata solo in alcuni casi specifici. Infatti i non vedenti percepiscono la pensione di vecchiaia:
- se lavoratori dipendenti a 50 anni e 7 mesi per le donne e 55 e 7 mesi per gli uomini (legge n. 218/1952)
- se lavoratori autonomi a 55 anni e 7 mesi per le donne e 60 e 7 mesi per gli uomini;
- in tutti i due casi precedenti, il requisito contributivo è stabilito in 10 anni e solo se cechi dalla nascita o divenuti tali o dalla nascita o prima dell’inizio del rapporto lavorativo.
Pensione di vecchiaia invalidi civili
L’età rimane uguale, anche dopo il 2012, anche per i lavoratori dipendenti invalidi all’80% e per i lavoratori posti in mobilità lunga.
In questo caso il requisito rimane 55 anni e 7 mesi per le donne e 60 e 7 mesi per gli uomini unitamente a 20 anni di contributi.
Le pensioni di invalidità ordinaria, IO, al raggiungimento del requisito, possono essere trasformate solo in pensione di vecchiaia. L’Inps ha chiarito con un proprio messaggio che prima di liquidare un trattamento meno favorevole, devono contattare l’interessato per una possibile rinuncia dell’interessato. (messaggio Inps 33201/2006).
Vi sono particolare deroghe per chi ha raggiunto i requisiti nel 2012 ossia fino al 31/12/2012 o per chi rientra nella cosiddetta “salvaguardia”.
Ne approfondiremo i requisiti nei prossimi articoli.
Il minimo contributi per la pensione di vecchiaia
Per accedere alla pensione di vecchiaia, devi possedere anche un minimo contributivo.
Oggi si acquisisce il diritto alla pensione di vecchiaia, sia per dipendenti che autonomi, solo se raggiunti 15 anni di contributi fino al 31/12/1992 o per coloro che, anteriormente a questa data, siano stati ammessi alla prosecuzioAne volontaria, anche se non hanno effettuato versamenti.
Dal 2001 sono necessari 20 anni di contributi, salvo in determinati casi di lavori faticosi riconosciuti dall’Inps.
Il Decreto legislativo n. 503/1992, art. 1 comma 7, stabilisce che si ha diritto alla pensione di vecchiaia per i lavoratori dipendenti, solo alla cessazione del rapporto di lavoro. Per i lavoratori autonomi non è prevista questa regola.
La pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale l’assicurato ha compiuto l’età pensionabile.
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