Covid-19 aspettative economiche
Emergenza Covid19: Cosa aspettarsi dal 2021

Articolo aggiornato il 7 Marzo 2023 da Stefano Mastrangelo

Autunno 2020 e covid19: prospettive economiche in Italia

Siamo nell’ultima parte di questo anno, il 2020, che passerà alla storia, praticamente per un unico evento, al quale tutto il resto delle nostre vite è stato correlato.

Parlo ovviamente dell’emergenza sanitaria Covid19.

Nel momento in cui scrivo, sono appena stati annunciati i nuovi contenuti dell’ennesimo DPCM (i decreti urgenti che in fase di emergenza permettono di al Capo del governo, di disporre rapide misure in tema di contenimento del contagio).

Allo stesso tempo, il Governo sta per presentare la nuova manovra finanziaria, che entro dicembre sarà approvata per disegnare l’architrave del bilancio dello stato del 2021.

Cosa cambia per l’economia italiana dopo gli ultimi DPCM?

I numeri della pandemia in Italia ed Europa sono drammaticamente precipitati verso valori assoluti che definiamo per brevità da “seconda ondata”.

Diventa complesso e per certi versi inutile, cimentarsi con previsioni di lungo termine, sull’andamento della situazione sanitaria, e quindi economica. Numeri, situazioni, scelte politiche, discendono da valutazioni di breve periodo, se non addirittura quotidiane.

Sapevamo, già dai tempi della fine del lockdown, che la situazione sarebbe stata monitorata in base agli andamenti della pandemia, almeno fino all’arrivo di cure efficaci, tra cui gli agognati vaccini che si attendono come la terra promessa.

Fatta questa premessa, cosa aspettarsi dall’economia italiana in questo ultimo scorcio del 2020 e dal 2021?

Quali settori economici soffriranno ancora in Italia durante l’Autunno?

La grande differenza tra le vecchie le nuove misure, è sicuramente una maggiore tutela del lavoro e della scuola. Nessun lockdown generalizzato, nessuna chiusura plurisettoriale massiccia, nessun intervento sulla fruizione scolastica.

Quindi per bar, ristoranti, palestre (per ora), estetisti ecc. non ci sono chiusure, ma riduzioni di orario e applicazione più stringenti di misure di prevenzione (es.: la necessità di servizio al tavolo per poter operare con la clientela dopo determinati orari, o la verifica dei protocolli per le palestre al chiuso).

Anche per cinema, teatri e spettacoli in genere, già duramente provati da riduzione degli utenti e aumenti di costi per sanificazioni e procedure di sicurezza, il panorama resta lo stesso degli ultimi mesi. Il settore scolastico e universitario, sarà risparmiato da chiusure onnicomprensive, salvo situazioni locali particolari (per esempio in Campania il governatore De Luca è intervenuto per imporre la sospensione dell’utilizzo delle sedi scolastiche fino al 30 ottobre, altre Regioni potrebbero comportarsi in maniera analoga).

I problemi della fruizione scolastica sono legati più che altro al sovraffollamento dei mezzi del trasporto pubblico, che sarà monitorato e indirizzato con interventi mirati verso la maggiore flessibilità oraria. Il resto dei settori continuerà ad operare come negli ultimi mesi, con una ulteriore, ove possibile, agevolazione di smart-working e tele lavoro.

Va da sé che, tutto sommato, il principale settore in sofferenza anche nella parte finale del 2020 e ad inizio 2021 sarà ancora quello dei viaggi e del turismo (compreso il turismo legato al lavoro e agli affari). Sagre, fiere, spettacoli, convegni, feste di piazza, sono proibiti sine die.

Inoltre in diverse aree e paesi del mondo la situazione è simile o persino peggiore che in Italia, e l’Italia è il secondo paese in Europa per numero di turisti annualmente ospitati.

E’ questo il conto più drammatico da pagare nei prossimi mesi. Meno presenze, meno viaggi, meno convegni, meno servizi di trasporto e pernottamento. Le aziende e gli operatori del settore, dai vettori aerei alle guide turistiche, da albergatori a fornitori di aeroporti, hotel, fino alle ditte di noleggio e servizi al turismo in genere, soffriranno a lungo.

In ambito prettamente pugliese, c’è un ulteriore settore in grave sofferenza, che si spera possa terminare nei prossimi mesi. Banchetti e matrimoni, un segmento dell’economia solitamente molto attivo e dinamico, sono in fase di ristagno, per le restrizioni numeriche che hanno portato a riduzioni, rinvii o addirittura cancellazioni di centinaia di eventi.

In tempi di pandemia, programmare feste e matrimoni è esercizio che molte famiglie e coppie stanno rimandando a tempi migliori.
Cosa aspettarsi dunque dal futuro prossimo e dal 2021? Per usare un termine in auge, resilienza. Resistere, ove possibile, ma con una capacità mentale di adattarsi rapidamente ed elasticamente alle quotidiane (e non necessariamente piacevoli) novità, ai cambiamenti ed alle avversità.

Programmare in senso assoluto sarà difficile, perché sarà l’andamento dell’epidemia e della situazione sanitaria a determinare scelte e decisioni.
In senso assoluto però, si può affermare che esistono orizzonti incoraggianti.

In primis la frenetica ricerca scientifica che potrebbe portare al vaccino, o a miglioramenti nelle cure, in tempi rapidi rispetto ad altre analoghe situazioni pandemiche del passato. Di sicuro, passerà sia la crisi sanitaria che quella economica e mai come oggi si è investito così massicciamente nella relativa ricerca.

Possibili scenari economici in Italia e nel Mondo per i prossimi mesi

La fine dell’emergenza sanitaria è possibile dunque in maniera più rapida se, come sembra, entro fine anno saranno pronte le prima dosi di vaccino (per cui esistono molteplici candidati) ed entro primavera la prima diffusione della produzione e vaccinazione di massa.

C’è un’altra situazione da monitorare con ottimismo. La manovra finanziaria prevede diversi miliardi a sostegno dell’economia, sia come “ristoro” ai settori citati poco prima (spettacolo, cultura, turismo, cerimonie), sia come incentivo verso assunzioni, investimenti, ristrutturazioni ed altri stimoli economici.

L’ecobonus del 110% per ristrutturazioni casa, gli incentivi verdi per la sostituzione del parco auto ecc., rientrano in questo percorso che già ha portato il Pil del terzo trimestre 2020 ad un significativo “rimbalzo”.

Il 2021 sarà anche l’anno del Recovery Fund, o in maniera più ampia, dell’avvio di una stagione importante di investimenti pubblici. La pandemia, e la conseguente recessione economica che tuttora persiste, ha accelerato il processo europeo di sblocco di denaro per investimenti pubblici. Da tempo si parla di “Green Deal” cioè accordo verde, una serie di investimenti per convertire l’economia verso scenari di sostenibilità ambientale, risparmio di risorse, ecc.

L’emergere del problema pandemico ha accelerato questo massiccio programma, perché è evidente che iniettare liquidità nell’economia, possa stimolare la ripresa economica che sarà necessaria nel post Covid19. I fondi già stanziati, che erano però oggetto di continue contrapposizioni, sono finalmente stati messi a bilancio, ampliando gli obiettivi con quanto resosi necessario durante la pandemia (investimenti in sanità, ricerca, lotta alla nuova povertà).

Ecco dunque che dopo il tunnel dell’emergenza sanitaria (dalla quale, fondamentalmente si uscirà solo dopo l’avvento del vaccino) si può intravedere la luce della ripresa, i cui primi passi saranno proprio le manovre finanziarie di questi mesi.

Oltre a questa razionale previsione, è opportuno aggiungere la speranza, che le scelte e le decisioni di questi giorni, gli sforzi in ambito di ricerca, portino a risultati positivi sul controllo dell’emergenza sanitaria, primo passo verso il la crescita e lo sviluppo di produzione, scambi e commercio nazionale e sovranazionale.

Il mio libro: “I Pilastri della Ricchezza” acquistabile su:

Libro di Raffale De Leonardis: https://amzn.to/3F1BqJi

Contatti del Family Banker: Dott. Raffaele De Leonardis
Email: Raffaele.de.leonardis@alice.it
Canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC5A4kKwkJ31doYCcfvDapJA

Vota questo articolo

Se vi sono altri commenti, ti consigliamo di leggerli. La tua risposta potrebbe essere già qui

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui