Articolo aggiornato il 25 Dicembre 2024 da Stefano Mastrangelo
Indice
- 1 Terminata la Disoccupazione Inps, cosa fare nel 2025?
- 2 Cosa richiedere dopo la disoccupazione Naspi Inps 2025?
- 3 Dopo Naspi cosa fare nel 2025: Assegno di inclusione
- 4 ADI 2025: quali i requisiti economici?
- 5 Chi può richiedere l’Assegno di Inclusione nel 2025?
- 6 Cosa fare dopo la Disoccupazione nel 2025? Alcuni consigli finali
Terminata la Disoccupazione Inps, cosa fare nel 2025?
Finito il periodo della Disoccupazione Naspi, quale sostegno si può richiedere nel 2025? – Se hai da poco terminato il periodo di Disoccupazione Naspi e sfortunatamente non hai ancora trovato una nuova occupazione, puoi pensare di presentare la domanda per l’Assegno di Inclusione.
Partiamo subito col dire che l’Assegno di Inclusione è compatibile con la disoccupazione Naspi Inps e la Dis-coll, ma il suo importo viene ridotto a causa dell’Indennità economica percepita.
Cosa richiedere dopo la disoccupazione Naspi Inps 2025?
Prima della fine della disoccupazione Naspi 2025 è importante incominciare a cercare un posto di lavoro, in base alle tue esperienze professionali, attraverso:
- le offerte di lavoro pubblicate dal centro per l’impiego,
- le offerte di lavoro pubblicate online dalle ex agenzie interinali Mainpower, Adecco, Randstad, e tanti altri…
- i programmi regionali e comunali, per il reinserimento lavorativo dei lavoratori disoccupati ed il programma GOL del Governo.
Nel frattempo, una volta terminati i pagamenti della Naspi, puoi richiedere:
- un nuovo Isee corrente al CAF, per aumentare l’importo dell’assegno di inclusione,
- la misura Assegno di inclusione o il supporto per la formazione e lavoro, se non hai ancora presentato la domanda online.
Le due misure di sostegno al reddito, hanno una doppia finalità:
1- un beneficio economico che viene erogato mensilmente, attraverso la carta prepagata della posta ADI, per l’assegno di inclusione ed un bonifico mensile per il supporto per la formazione e lavoro,
2- un patto lavorativo personalizzato e di inclusione sociale, per reinserirsi nel mondo del lavoro, svolgere corsi di formazione e progetti di utilità pubblica.
Dopo Naspi cosa fare nel 2025: Assegno di inclusione
Dopo la disoccupazione Inps 2025 è possibile richiedere l’integrazione dell’importo dell’assegno di inclusione attraverso la compilazione del modello Isee corrente (per chi già in possesso). Per richiedere la carta ADI, devi prima di tutto, essere in possesso del modello Isee 2025 ordinario ed eventualmente corrente ed aggiornarlo prima della scadenza.
Al momento della prestazione dell’istanza online Assegno di inclusione e sino alla percezione dell’importo ADI, il disoccupato deve essere in possesso dei seguenti requisiti.
Il richiedente della Carta di inclusione deve essere:
- cittadino italiano o dell’Unione Europea,
- cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE di lungo periodo, ovvero titolare di protezione internazionale o apolide
- oppure cittadino di paesi terzi, titolare del diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente e familiare di un cittadino italiano o dell’Unione Europea,
- residente in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo. Il richiedente il beneficio, inoltre, non deve essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell’arresto o del fermo e non deve essere stato condannato in via definitiva, nei dieci anni precedenti la richiesta, per taluno dei delitti di cui agli artt. 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter, 422 e 640 bis del codice penale.
ADI 2025: quali i requisiti economici?
Il nucleo familiare deve possedere i seguenti requisiti (che devono essere confermati/aggiornati per il 2025):
- un valore Isee 2025 inferiore a 9.360,00 euro, riportato sul modello di attestazione Isee,
- un secondo valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, NON superiore a 30.000 euro ed un valore IMU diverso dalla casa di abitazione non superiore a 150.000 euro, come indicato nell’attestazione Isee,
- un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6000 euro per le persone sole (aumentate di 2000 euro per ogni componente familiare successivo al primo per un massimo di 10.000 euro), integrati di altri 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo. Questi valori possono essere ulteriormente incrementati di 5000 euro per figli con disabilità o di 7500 euro con nuclei composti da disabili gravi o non autosufficienti,
- un reddito familiare che non superi 7560 euro in caso di nucleo composto interamente da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni oppure da persone con almeno 67 anni e da altri familiari disabili o non autosufficienti, (elevato a 9360 euro nel caso in cui il nucleo risiede in casa di locazione), tutto in relazione alla scala di equivalenza, ossia alla numero dei componenti familiari.
Infine nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario di:
- autoveicoli immatricolati per la prima volta nei 6 mesi antecedenti la domanda di ADI, oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., in entrambi i casi immatricolati per la prima volta nei 2 anni antecedenti la domanda ADI, con esclusione di quelli per i quali è prevista una agevolazione fiscale in favore di persone con disabilità
- navi e imbarcazioni da diporto di cui all’art. 3, comma 1 del d.lgs. 18 luglio 2005, n. 171.
Chi può richiedere l’Assegno di Inclusione nel 2025?
Dopo aver controllato i requisiti precedenti, devi presentare la domanda online sul sito dell’Inps. Il beneficio economico, nel caso di approvazione della domanda, decorre dal mese successivo alla data di presentazione dell’Istanza online. Si può richiedere l’assegno di inclusione:
- tramite i patronati zonali,
- tramite i centri di assistenza fiscale,
- autonomamente con lo SPID, sul servizio online Inps: Assegno di inclusione.
Dopo l’approvazione della domanda riceverai due messaggi:
- la domanda ADI è stata accolta o respinta,
- “è possibile ritirare la carta ADI dal giorno xxx presso qualsiasi Ufficio postale.
Al ritiro della carta ADI e del Pin all’ufficio postale, sulla carta prepagata ci sarà già la prima ricarica (verso il 15 del mese successivo) e i successivi pagamenti verranno effettuate alla fine del mese, a partire dal mese successivo.
Cosa fare dopo la Disoccupazione nel 2025? Alcuni consigli finali
Oltre alle indicazioni che abbiamo fornito nel nostro articolo, vi sono altri consigli molto utili per chi termina la Disoccupazione Naspi nel 2025, ossia, come quello di presentare o aggiornare la domanda per il personale ATA (prevista ogni tre anni) e consegnare l’isee entro il 31 ottobre 2025 al centro per l’impiego per l’iscrizione all’articolo 16, per essere inserito in contratti a tempo determinato del Comune o da altri enti pubblici
Ci auguriamo di aver fornito una panoramica utile a tutti i cittadini che terminano la Disoccupazione Naspi nel 2025.
“Dopo Naspi cosa posso richiedere nel 2025?”…a questo punto dovresti aver ricevuto qualche informazione in più.
Grazie per aver letto il nostro articolo sul nostro portale informativo.
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