Articolo aggiornato il 6 Novembre 2023 da Stefano Mastrangelo
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Decontribuzione Sud prorogata anche per il 2023
Decontribuzione sud 2023 come funziona? Con la nota del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, pubblicata il 7 dicembre 2022 sul sito istituzionale, si comunica l’approvazione dell’Unione Europea all’estensione dell’esonero contributivo per le aziende ed i datori di lavoro, per ulteiore 12 mesi, ossia sino al 31 dicembre 2023.
Ecco il comunicato stampa del Ministero per la proroga 2023 della Decontribuzione Sud: La Commissione europea ha approvato, con decisione del 6 dicembre 2022, la richiesta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di autorizzare l’estensione per ulteriori 12 mesi della durata dell’esonero contributivo per sostenere le imprese dell’Italia Meridionale nel contesto della guerra con l’Ucraina, nonché di aumentare il budget di 5,7 milioni di euro e i massimali per impresa fino a 2 milioni.
L’agevolazione autorizzata prevede per tutto il 2023, con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente, un esonero contributivo del 30% in favore dei datori di lavoro privati con sede in una delle Regioni del Sud.
Decontribuzione Sud 2023, aiuti di Stato per l’occupazione
La legge di bilancio del 2021 ha esteso la decontribuzione SUD sino al 31 dicembre 2029, con percentuali differenti, solo con autorizzazione annulae da parte della Commisione Europea:
- del 30% fino al 2025,
- nella misura del 20% per gli anni 2026-2027,
- del 10% per gli anni 2028-2029.
Per quali Regioni italiane si possono applicare le agevolazioni contributive?
La decontribuzione SUD si applica ai rapporti di lavoro dipendente con sede di lavoro (sede operativa) collocata in una delle seguenti Regioni svantaggiate:
– Abruzzo,
– Basilicata,
– Calabria,
– Campania,
– Molise,
– Puglia,
– Sardegna
– Sicilia
Una misura davvero importante per il mantenimento del livello occupazionale nelle Regioni del Sud e per lo stimolo alle nuove assunzioni di lavoratori nelle zone d’Italia con i maggiori tassi di disoccupazione.
A chi spetta la Decontribuzione Sud 2023?
La decontribuzione contributiva per mantenere i livelli occupazionali al Sud, durante e post l’emergenza covid-19, riguarda i datori di lavoro privati con sede di lavoro presso le seguenti Regioni:
- nelle Regioni meno sviluppate: Puglia, Calabria, Campania, Basilicata e Sicilia;
- nelle Regioni in transizione: Abruzzo, Molise e Sardegna.
I datori di lavoro che ne possono usufruire sono quelli colpiti dagli effetti della crisi energetica.
Sono esclusi, dall’agevolazione decontribuzione SUD:
- i rapporti di lavoro domestici e del settore agricolo;
- gli enti pubblici economici;
- gli istituti autonomi case popolari trasformati in enti pubblici economici ai sensi della legislazione regionale;
- gli enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico, per effetto di procedimenti di privatizzazione;
- le ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato, in quanto prive dei requisiti per la trasformazione in aziende di servizi alla persona (ASP), e iscritte nel registro delle persone giuridiche;
- le aziende speciali costituite anche in consorzio ai sensi degli articoli 31 e 114 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
- i consorzi di bonifica;
- i consorzi industriali;
- gli enti morali;
- gli enti ecclesiastici.
Per ottenere lo sgravio contributivo i datori di lavoro devono:
- rispettare i contratti collettivi nazionali, regionali, territoriali ed aziendali,
- essere in regola con gli obblighi contributivi Inps ed i premi Inail,
- rispettare le norme fondamentali sulla tutela delle condizioni di lavoro, ossia sicurezza e tutela dei lavoratori, per prevenire gli infortuni sul lavoro.
Lo sgravio contributivo Decontribuzione Sud è compatibile con altre agevolazioni , a meno che la legge o una circolare Inps, ne prevede espressamente il divieto di Cumulo. (come ad esempio l’incentivo all’assunzione per i disabili)
Riferimento normativo: Decreto Legge numero 104/2020 articolo 27.
Circolane Inps numero 90 del 27/7/2022
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