Articolo aggiornato il 3 Marzo 2023 da Stefano Mastrangelo
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Dal lockdown alla “Fase 2” in Italia e nel resto del Mondo
L’Italia (e parallelamente il resto del mondo, con gradualità diverse) è entrata nella “Fase2”.
Dopo diverse settimane di “chiusura”, le attività economiche si stanno gradualmente riorganizzando, tra mille difficoltà e perplessità. I lavoratori tornano di pari passo negli uffici; nelle prossime settimane toccherà a bar, ristoranti, musei, parrucchieri, ecc…
Altri comparti, dal mondo dello spettacolo, al turismo, alla scuola, devono aspettare i futuri sviluppi del contagio e la messa a punto dei protocolli di sicurezza.
Quale è il mondo che ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi? Come risponderà l’economia e la società alla lunga (e si spera fruttuosa in termini sanitari) convivenza col Coronavirus, per riprendersi la normalità perduta?
Quali sono le ricette che e i consigli che le famiglie devono adottare in questi prossimi, complicati mesi?
Il primo punto da sottolineare è proprio il termine convivenza. NON esiste ad oggi, il rischio zero, e non esisterà a lungo, almeno fino al vaccino (ammesso che arrivi con l’efficacia e la disponibilità che ci auguriamo). Quindi bisognerà cambiare rapidamente abitudini, come peraltro già fatto nelle settimane di lockdown.
Tutto ciò può non essere del tutto negativo. Come ho raccontato nel mio libro (I Pilastri della ricchezza) analizzando alcuni eventi e biografie della storia economica mondiale, i cambiamenti epocali nascondono sempre opportunità per chi ha l’intelligenza e la capacità di coglierle.
Molte aziende, hanno già raccolto la sfida dei tempi. Riconversione allo smart working, intercettamento delle nuove necessità della clientela, aggressione di nuovi potenziali settori e fette di mercato. Sul medio lungo periodo, questo nuovo mondo, porterà dei frutti a chi si è ingegnato sin da subito.
Nel breve periodo invece, come già scritto da questa pagine, è assolutamente scontato che si vivrà una recessione tra le peggiori (se non la peggiore) dai tempi della seconda guerra mondiale.
E’ importante però, sottolineare come questa crisi, a differenza di altre, non sia legata a fattori squisitamente economici (cali di produttività, fallimenti o distruzione di aziende, penuria di risorse) ma più precisamente demografici.
La moderna economia globale si fonda sulla domanda. Cioè sul traino fornito da famiglie, consumatori, risparmiatori, che stimolano la produzione e il ciclo virtuoso risparmio-investimento-ricchezza. In questo momento, miliardi di individui nel mondo, hanno sospeso questo ruolo, rinunciando a viaggiare, cambiare auto o vestiti, persino a bisogni elementari come il taglio dei capelli in un salone di bellezza.
Questo crollo della domanda (che a catena rallenta o paralizza tutto il mondo produttivo a seconda dei vari comparti) NON è strutturale. Non appena famiglie e consumatori potranno tornare ai loro normali ritmi vitali, la domanda tornerà a salire.
Ecco perché in questa fase i governi e le autorità Bancarie centrali stanno insistendo soprattutto con misure di sostegno ai redditi ed alle imprese. L’assenza di consumi riduce la liquidità delle aziende e di alcune famiglie: farle restare in piedi nell’attesa del ritorno ai livelli precedenti è la priorità attuale.
Fase 2: quali ricette serviranno per far ripartire l’Economia?
Proprio perché il gap rispetto al passato, in questo caso è stato causato dalla domanda aggregata, la ripresa sarà tanto più veloce quanto questa domanda crescerà.
Ferma restando la necessità di tenere sotto controllo la crisi sanitaria, la differenza potrà farla un’attitudine mentale, prima che economica, per il rilancio dell’economia partendo dal basso. Chi può dovrebbe sin da subito programmare una vacanza, magari nella propria regione.
Sarà necessario pensare “local”: acquistare dal negozio di alimentari vicino casa propria, sostenere aziende del territorio con lavori di ristrutturazione, cambio di mobili o vestiti.
E poi, man mano che si tornerà a poter usufruire di palestre, eventi sportivi, culturali, tutti dovranno sentirsi “attori” di questa rinascita, col loro entusiasmo e con la voglia di scommettere sul futuro. E’ noto come le crisi causate dalla domanda, spesso siano generate dalla previsione di minori risorse, prima ancora che ciò avvenga.
Mi spiego meglio con un esempio: quando una famiglia, o un’impresa, teme che in futuro dovrà far fronte a spese impreviste o minori guadagni, inizia da subito, per paura o prudenza, a consumare meno, rinviare una spesa superflua, ecc.
E’ per questo motivo che negli anni 2011-2012, nonostante una crisi strisciante, il denaro detenuto dagli italiani sui conti correnti e depositi postali è aumentato (erano gli anni del governo Monti e della crisi finanziaria globale).
Le famiglie, temendo nuove tasse, tagli pensionistici, cali di fatturato, tennero un profilo prudente, acuendo una crisi già in atto. Sembrerà strano, ma la prima componente da stimolare nella Fase2, sarà l’ottimismo, la propensione a scommettere sul futuro: spendendo, investendo, consumando.
Se nel breve periodo è essenziale il sostegno ai redditi ed alle liquidità, nel medio lungo periodo, cioè per programmare i prossimi 3 o 5 anni, diventa fondamentale avviare un circolo virtuoso espansivo.
La propensione al consumo e all’investimento è il primo contributo che le famiglie italiane possono offrire alla “Fase2” e alla “Fase3”, quella del ritorno alla normalità.
Ovviamente ci sono diverse incognite, prima di tutto sulla sicurezza sanitaria, la possibilità di tornare a pieno regime di diversi settori, ma il quadro di fondo è chiaro. Quindi una sorta di propensione all’ ottimismo e fiducia nel futuro, oggi e nelle prossime settimane conterà quanto le misure economiche.
Naturalmente il governo italiano, al pari delle altre istituzioni politiche internazionali, può contribuire a questo scenario, con diverse misure che in gergo si chiamano “espansive”.
Alcuni provvedimenti già contenuti o previsti nei decreti di questi giorni
Incentivi fiscali per investire nel risparmio energetico, la ristrutturazione edilizia, l’innovazione tecnologica delle imprese.
I buoni spesa per vacanze in Italia ed altri servizi riservati alle famiglie meno abbienti. La defiscalizzazione di investimenti in formazione e informatizzazione aziendale, l’azzeramento della burocrazia per alcune riconversioni o ampliamenti aziendali. Una nuova serie di opere pubbliche e assunzioni in diversi settori (sanità, trasporti) per garantire i nuovi standard di sicurezza e igiene.
In sintesi dalla “Fase2” ci si deve attendere una serie di nuove abitudini che possono rappresentare opportunità importanti per le imprese e le famiglie (se affrontate col giusto spirito).
Bisogna, parimenti, augurarsi una stagione di investimenti e consumi in forte rialzo, gettando, come si suol dire, il cuore oltre l’ostacolo della recessione in atto.
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Contatti del Family Banker: Dott. Raffaele De Leonardis
Email: Raffaele.de.leonardis@alice.it
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