Articolo aggiornato il 7 Febbraio 2023 da Stefano Mastrangelo
Indice
Guida Contratto di espansione 2023
Contratto di espansione che cos’è e come funziona nel 2023? L’articolo 41 del DLGS 148/2015, ha introdotto il contratto di espansione, una nuova misura del Governo, per anticipare la pensione Inps di 5 anni, con l’erogazione di un’indennità mensile.
La legge di bilancio 2022 ha già prorogato il periodo sperimentale del contratto di espansione, sia per gli anni 2022 e 2023, per gli organici aziendali non inferiori a 50 unità lavorative.
La circolare Inps numero 48/2021, ha chiarito tutti i requisiti, per accedere all’accordo del contratto di espansione, ossia per risolvere il contratto di lavoro, in maniera anticipata, per coloro che raggiungeranno la pensione tra cinque anni. Mentre la Circolare Inps numero 88 del 25 Luglio 2022, da una panoramica di tutte le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022.
Cos’è il contratto di espansione 2023?
Il contratto di espansione, confermato anche sino al 31 Dicembre 2023, può essere utilizzato dall’azienda con un organico minimo di 50 lavoratori (anche calcolate complessivamente nelle ipotesi di aggregazione stabile di imprese con un’unica finalità produttiva o di servizi), con l’assenso del lavoratore assunto a tempo indeterminato (anche per i dirigenti) e con l’accordo tra l’azienda e le organizzazioni sindacali aziendali.
La risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, per i contratti a tempo indeterminato, su richiesta del datore di lavoro, deve essere fatta entro il 30 Novembre 2023.
Il lavoratore riceverà un’indennità mensile (per 60 mesi), pari alla pensione spettante alla cessazione del contratto di lavoro.
Quindi il contratto di espansione, per essere valido, deve consentire al lavoratore di raggiungere la pensione dopo 60 mesi di indennità mensile, pagata dall’Inps, per il tramite dell’azienda, al fine di accedere alle sole:
- pensioni di vecchia, con 67 anni di età e 20 anni di contributi,
- alle pensioni di anzianità: con 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini,
valutando, anche, gli eventuali aumenti di requisiti pensionistici, dovuti alla speranza di vita.
L’anticipo pensionistico non si può applicare:
- alla pensione quota 100, quota 102 e quota 103,
- alle pensione anticipata opzione donna,
- all’ape sociale,
- alla pensione di vecchiaia anticipata per gli invalidi civili con un percentuale pari all’80%,
- alla pensione con 64 anni e 38 anni di contributi.
Contratto di espansione 2023 come funziona?
Con il contratto di espansione 2023, l’azienda pagherà insieme all’indennità mensile, anche la contribuzione Inps spettante e stipulerà con l’Istituto previdenziale una polizza fidejussoria bancaria, per garantire il pagamento di tutti gli oneri.
L’indennità mensile è pagata per 13 mensilità ed è pari alla pensione maturata dal lavoratore dal momento del riconoscimento dell’indennità economica.
Non è prevista per l’indennità corrisposta, a seguito del contratto di espansione:
- la rivalutazione dell’indennità ogni anno,
- la stessa viene tassata come un reddito di lavoro dipendente,
- le maggiorazioni sociali,
- la quattordicesima,
- la prestazione economica non è reversibile.
Al contrario è cumulabile con i redditi di lavoro dipendente ed autonomo.
Riferimenti normativi: Circolare Inps numero 48/2021, Circolare Inps numero 88 del 25 Luglio 2022
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