Articolo aggiornato il 23 Settembre 2019 da Nicola Di Masi
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Come assumere una badante? Quanto costa? Assunzione, denuncia telematica
Come posso assumere una badante e mettere in regola l’assistente familiare? Quali sono i costi che una famiglia deve affrontare per assumere una badante e come inviare la denuncia telematica all’Inps? In questo articolo affrontiamo tutte queste tematiche.
Come assumere una badante? Tutti gli adempimenti
Prima di assumere una badante, il datore di lavoro o i figli dell’anziano, devono fare un colloquio di lavoro, con la futura assistente familiare e richiedere:
- l’esperienza maturata come assistente familiare,
- i certificati in possesso ed attinenti alla figura degli assistenti familiare,
- le referenze dei precedenti datori di lavoro,
- se in possesso di un permesso di soggiorno non scaduto in Italia.
Dopo aver verificato questi aspetti, è importante fissare la retribuzione minima della badante, partendo dai tabellari di retribuzioni minime stabilite dal contratto collettivo nazionale di lavoro e le mansioni che andrà a svolgere all’interno del domicilio del datore di lavoro. Se la badante sarà convivente con il datore di lavoro, bisogna anche riservare una stanza all’assistente familiare, dove poterla far riposare.
Il tutto deve essere stabilito antecedente all’assunzione, per non incorrere a controversie durante lo svolgimento del rapporto di lavoro.
Quanto costa una badante in regola?
A seguito del colloquio di lavoro con l’assistente familiare, bisogna recarsi al consulente del lavoro, per il calcolo di tutti i costi che dovrà affrontare la famiglia. Alla badante spetta un livello CS per assistenza a persone non autosufficienti o BS quando l’anziano è autosufficiente ed in grado di compiere gli atti quotidiani della vita. Dopo aver stabilito la retribuzione devi considerare questi costi:
- Retribuzione base, stabilito dal contratto collettivo nazionale del lavoro convivente e non convivente, (puoi consultare gli stipendi tabellari sul nostro articolo: Contratto colf e badanti 2019,
- i contributi Inps, calcolati in relazione alla paga oraria o mensile ed il numero delle ore comunicate nella denuncia telematica Inps. Una parte di questi contributi viene sottratta dalla busta paga della badante. I contributi Inps delle colf e badanti, si pagano entro il 10 del mese successivo al trimestre di riferimento (10 Aprile 2019 per i contributi da Gennaio a Marzo 2019) con il bollettino Mav, inviato al domicilio del datore di lavoro dall’Inps o scaricabile sul portale dei pagamenti Inps. Per calcolare i contributi delle badanti, guarda il nostro video;
- le ferie (pari a 26 giorni lavorativi in un anno), indipendentemente dall’orario di lavoro,
- le festività nazionali (pari a 12);
- i permessi (12 o 16 ore all’anno)
- le eventuali indennità per pranzo, cena, vitto ed alloggio,
- la mensilità aggiuntiva denominata tredicesima mensilità, da corrispondere entro il giorno di Natale,
- il trattamento di fine rapporto. (Retribuzione lorda annuale diviso 13,5, più la rivalutazione spettante ogni anno).
Una badante assunta per 54 ore settimanali con livello CS, costa al datore di lavoro: € 1498,77 mensili e 16.263,87 annuali.
Come mettere in regola una badante?
Per assumere una badante, devi essere in possesso di determinati documenti:
- Il documento d’identità non scaduto ed il codice fiscale del datore di lavoro,
- l’indirizzo di residenza del datore di lavoro ed il numero di telefono,
- Il documento d’identità non scaduto, il passaporto ed il permesso di soggiorno non scaduto (è possibile assumere una badante con la raccomanda speciale della posta in caso di rinnovo del permesso di soggiorno) ed il codice fiscale della badante,
- l’indirizzo di residenza del datore di lavoro ed il numero di telefono della lavoratrice domestica.
In seguito accedi al servizio online dell’Inps: Lavoratori domestici (cittadino). Inserisci il codice fiscale del datore di lavoro, il Pin dispositivo o lo Spid in possesso. Clicca su Iscrizione rapporto di lavoro
Clicca sul pallino badante o colf, in relazione alla tipologia del rapporto di lavoro e compila tutti i campi dei dati anagrafici. Nella pagina successiva indicata l’orario di lavoro settimanale della badante e la retribuzione minima oraria o mensile, a seconda che il contratto sia convivente o non convivente (da questi due elementi dipende l’importo dei contributi). Dopo aver controllato tutti i dati attentamente, completa la procedura e scarica la denuncia Inps telematica dell’assunzione della badante. Stai molto attento, perché la domanda non si può annullare, ma solo variare.
Stampa e scarica la ricevuta telematica e consegna una copia, con il contratto di assunzione, alla badante. Il contratto può essere a tempo determinato (senza alcun vincolo stabilito dal decreto dignità) o a tempo indeterminato, anche part-time. L’ orario normale di lavoro di una badante è di 54 ore settimanali, con un riposo giornaliero di 11 ore ed uno settimanale di 24 ore consecutive.
In seguito, ogni fine mese, consegna la busta paga ed entro il 31 Marzo 2019, dai una copia e fai sottoscrivere la Certificazione unica dei redditi all’assistente familiare.
Licenziamento o dimissioni della badante
Alla risoluzione del rapporto di lavoro, che può avvenire per licenziamento per giustificato motivo oggettivo o soggettivo, giusta casa o per dimissioni volontarie della lavoratrice (non sono previste per questo contratto le dimissioni telematiche), il datore di lavoro deve pagare:
- la retribuzione maturata sino alla data di risoluzione,
- le ferie non godute,
- i ratei di tredicesima maturati,
- i permessi non goduti,
- il trattamento di fine rapporto di lavoro, maturato negli anni.
Agevolazioni badanti 2019
Lo Stato per far fronte all’assistenza privata delle famiglie, ha previsto delle agevolazioni fiscali, recuperabili con la presentazione della dichiarazione dei redditi:
- la deduzione dei contributi Inps, la parte del datore di lavoro, in relazione alla tipologia di contratto ed alla paga oraria, (è importante conservare i bollettini Mav pagati)
- la detrazione fiscale irpef per assistenza personale, da indicare sul modello 730 o sul modello dei redditi persone fisiche, nel caso di anziani con un disabilità grave.
Inoltre sono previste assistenze domiciliari occasionali da parte del Comune o contributi economici a sostegno della retta, in case di assistenza convenzionate con lo Stato. Infine, per gli ex dipendenti pubblici o per i coniugi, è previsto un aiuto mensile in base al valore dell’indicatore Isee ed al grado di disabilità del richiedente denominato: Home care premium.
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