Articolo aggiornato il 23 Settembre 2019 da Nicola Di Masi
Bonus famiglie 2019 Inps: tutti gli aiuti economici con Isee basso
In attesa dell’approvazione della legge di bilancio 2019, molti futuri genitori si stanno chiedendo, quali saranno i bonus famiglie Inps a basso reddito nell’anno 2019? Prima della nascita di un bambino, i genitori devono fare i conti con i propri risparmi, per affrontare serenamente le spese straordinarie del nuovo bebè.
Quando nasce un bebè: quali documenti bisogna fare?
Quando nasce un bambino/a, l’ostetrica rilascia un’attestazione al genitore, con la quale dichiara la nascita di un maschietto o di una femminuccia in un orario specifico. In seguito il padre, deve dichiarare l’avvenuta nascita o agli assistenti sociali dell’Ospedale entro 3 giorni (dove è nato il bebè, oppure al Comune di residenza entro 10 giorni).
Al Comune di residenza il genitore deve dichiarare:
- il Cognome o i cognomi; (dal 21 Dicembre 2016 è possibile dare anche il cognome della madre al nascituro, grazie alla sentenza della Corte Costituzionale n. 286 del 21/12/2016
- il nome o i nomi del nascituro.
Dopo pochi giorni, dovrai ritirare all’ufficio dello Stato Civile del tuo Comune:
- il codice fiscale del bambino/a;
- il certificato di nascita;
- il certificato da consegnare al Parroco, per il battesimo.
Esenzione ticket figlio minore di 6 anni
Dopo aver ricevuto la tessera sanitaria dell’Agenzia delle Entrate, ti consigliamo di recarti alla Asl, per l’esenzione del ticket sanitario.
Prima di presentare l’esenzione, verifica i redditi del nucleo familiare e compila i moduli di domanda della Asl di appartenenza, sia per l’esenzione dalle visite specialistiche e sia per l’esenzione dai farmaci. Insieme a questa agevolazione, assegna il pediatra al tuo bambino/a, per fare le prime visite di controllo.
Bonus mamma Inps 2019
La mamma incinta, due mesi prima del parto o dopo la nascita del bebè, può chiedere anche per il 2019 il bonus mamma Inps. Questo bonus permette, alle donne in gravidanza, di percepire un assegno natalità Inps di 800 euro, senza limiti di reddito individuale o complessivo del nucleo familiare. Per questa domanda non bisogna fare l’Isee, ma è importante produrre:
- il certificato medico telematico di gravidanza, dal ginecologo, dalla Asl o dal medico curante;
- il modello Sr163, per gli accrediti sul conto corrente postale o bancario.
Per approfondimenti sul bonus mamma futura Inps, leggi il nostro articolo: Bonus mamma 2019 Inps.
Maternità dal datore di lavoro o dal Comune
La lavoratrice in maternità ha diritto ad un congedo obbligatorio di 5 mesi. Due mesi prima della data presunta del parto, bisogna presentare una domanda telematica all’Inps, con la quale si chiedono uno (nel caso di flessibilità) oppure due mesi prima della data prevista della nascita, la maternità obbligatoria.
Dopo la nascita, dovrai recarti al tuo patronato o a chi ha presentato la domanda, per dichiarare all’inps, la data del parto e calcolare esattamente il periodo di congedo obbligatorio. Alla domanda devi allegare:
- il certificato di nascita,
- il codice fiscale del bebè
- l’autocertificazione dello stato di famiglia.
Alle casalinghe o alle mamme disoccupate, spetta un bonus maternità di 1713 euro, per i nuclei familiari con un Isee inferiore ad euro 16.954,95. Questa domanda deve essere presentata al Comune di residenza, ai sensi ell’ art. 66 Legge n. 448/98, recepito successivamente dall’art.74 del D.to Lgs 151/2001. (Per approfondimenti, ti consigliamo di leggere il nostro articolo cliccando qui).
Al termine del congedo obbligatorio di maternità, la lavoratrice dipendente può chiedere il congedo parentale o la maternità facoltativa per 180 giorni, con il pagamento del 30% della retribuzione globale. Se l’emendamento del Ministro Fontana, verrà approvato nella legge di bilancio 2019, la maternità facoltativa potrà essere di:
- 3 mesi, con il pagamento del 60% della retribuzione;
- 6 mesi, con il pagamento del 30% della retribuzione.
In entrambi i casi, questo congedo, potrà essere esteso ai figli con un’età sino a 16 anni. (Oggi è fino ad un’età di 12 anni).
Assegni familiari 2019 e detrazioni fiscali 2019
Ai genitori lavoratori dipendenti o percettori di Naspi, quando nasce un figlio/a, spettano due tipi di agevolazioni:
- gli assegni familiari;
- le detrazioni fiscali per i figli a carico.
Questi due tipi di misure, sono una completamente diversa dall’altra. Gli assegni familiari spettano ad un solo genitore al 100%, in base al reddito complessivo del nucleo familiare ed ai componenti del nucleo. Per richiederli, bisogna presentare un’apposita domanda dal 1° luglio di ogni anno:
- al datore di lavoro (ANF DIP), per i lavoratori dipendenti;
- o all’Inps (ANF PREST), nel caso di disoccupati con indennità di disoccupazione Naspi.
A differenza delle detrazioni, i genitori potranno richiedere le detrazioni fiscali per i figli a carico (per diminuire la tassazione irpef sulla busta paga), anche al 50% tra i coniugi. Un figlio è fiscalmente a carico, se supera anche l’età di 18 anni (a differenza degli assegni familiari) e se non supera per il 2018, come reddito complessivo, un importo di 2840,51. Per il 2019, il figlio o la figlia per essere a carico dei genitori, non devono superare un importo complessivo di reddito, pari ad euro 4000.
Carta acquisti per i minori di tre anni
Insieme a tutte le agevolazione indicate precedentemente, al genitore spetta anche la carta acquisti per minori di tre anni, se non supera un’indicatore ISEE pari a euro 6.788,61 ed un importo complessivo dei redditi percepiti non superiore a euro 6.788,61 per ogni anno. La carta acquisti è una carta prepagata di 80 euro bimensili, fino a tre anni di età del bambino. ( Per controllare i requisti della carta acquisti 2019, ti consigliamo di leggere il nostro articolo: Carta acquisti 2019 minore di tre anni.
Bonus bebè 2019 Inps
Dopo aver presentato il modello Isee, controlla anche i requisiti per ottenere il bonus bebè. Anche per il 2019 sarà confermato e sarà riconosciuto l’assegno di natalità, con un incremento del 20% sull’importo, per le famiglie con un secondo figlio. Spetterà per un anno e gli importi variano in relazione all’indicatore Isee. Se l’indicatore Isee non è superiore a:
- 7.000,00 euro annui, spetteranno al genitore 1920 euro all’anno, con pagamento mensile;
- 25.000,00 euro annui, saranno riconosciuti al genitore richiedente, 960 euro annuali.
Per i secondi figli, spetteranno:
- 1.152,00 euro, per i nuclei familiari con Isee non superiore a 7.000 euro;
- 2304,00 euro, per il nucleo familiare con Isee non superiore a 25.000 euro.
Per tutti i requisiti, ti consigliamo di leggere il nostro approfondimento: Bonus bebè 2019 Inps.
La legge di bilancio 2019, ha anche finanziato la carta famiglia per i nuclei numerosi ed i contributi per gli asili nido (un contributo forfettario di 1500 euro per la fruizione di un asilo nido privato o pubblico) fino al 2021.
Non sono stati prorogati i voucher Inps per il pagamento della babysitter o l’asilo nido, in sostituzione del congedo parentale.
esiste ancora e per i secondi figli che nascono nel 2019 c’e la maggiorazione del 20% ovviamente in base hai propri redditi
Certo, a partire dall’anno 2019. Cordiali saluti.
Avevo letto, non ricordo dove, che il bonus bebè per i nati nel 2019 era stato abolito, ho letto male ?
Come è indicato nell’articolo il bonus bebè sarà sicuramente prorogato.