Articolo aggiornato il 20 Febbraio 2024 da Nicola Di Masi
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Bonus casalinghe disoccupate 2023: cosa spetta?
Bonus Casalinghe 2023: a chi spetta e come richiederlo? Quali sono gli aiuti per le donne che non lavorano e che si occupano delle faccende domestiche?
Ad Agosto 2020, il Governo tramite decreto, aveva previsto un fondo a sostegno delle casalinghe, al fine di incentivare la loro formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro. Si era parlato di un bonus di 500 euro, che era riservato per formarsi presso gli Organismi formativi regionali o all’interno dei centri per l’impiego.
In questo articolo vediamo insieme, quali sono tutti i bonus spettanti alle casalinghe.
A cosa ha diritto una casalinga nel 2023?
Anche nel 2023, un vero e proprio bonus casalinghe, contributo o assegno casalinghe non esiste! Le stesse hanno la facoltà di iscriversi al centro per l’impiego dichiarandosi disponibili al lavoro (DID) e firmare il patto di servizio, per essere inseriti in un percorso di formazione personalizzato.
Solo a 67 anni, le casalinghe residenti in Italia da almeno 10 anni, con cittadinanza italiana, comunitaria oppure in possesso di un permesso di soggiorno per lungo periodo, potranno ricevere un sostegno economico: l’assegno sociale di 503,27 euro per tredici mensilità, rivalutato ogni anno.
Questa piccola pensione spetta alla casalinga che non ha versato almeno 20 anni contributi e che, insieme al coniuge, non supera determinati limiti di reddito:
- 6.542,51 euro per le casalinghe sole (per l’anno 2023),
- 13.085,02 euro per le casalinghe coniugate (per l’anno 2023).
Se si superano questi limiti di reddito, non si ha diritto all’assegno sociale.
Per richiedere l’assegno sociale a 67 anni, per le casalinghe, bisognerà presentare una domanda all’Inps in via telematica tramite:
- il patronato zonale (il quale è obbligato a presentare la domanda senza alcun costo)
- il contact center dell’Inps,
- lo Spid, in maniera autonoma, oppure la carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi, sul servizio online Inps: Assegno sociale – domanda.
A cosa ha diritto una mamma disoccupata nel 2023?
Le mamme che non lavorano, hanno diritto a diversi bonus, in relazione al valore del modello Isee. Prima di tutto dopo la nascita di un bebè, la donna disoccupata ha diritto:
- all’assegno di maternità di 1917,30 euro, se il valore Isee del nucleo familiare è inferiore a 19.185,13 (questa domanda si presenta al Comune di residenza entro 6 mesi dalla nascita del bambino)
- l’assegno unico e universale, dal settimo mese di gravidanza (basta inserire sulla domanda assegno unico, il nuovo componente e si riceveranno anche gli arretrati)
- il bonus asilo nido, per i bimbi che frequentano l’asilo nido o che hanno forme di sostegno domiciliare,
- la carta acquisti o social card, pari ad 80 euro bimensili,
- l’esenzione ticket per alcune fasce di reddito.
Ricordiamo che il bonus mamma di 800 euro ed il bonus bebè, sono stati eliminati dopo l’introduzione dell’assegno Unico e universale.
Le casalinghe, invece, devono pagare entro il 31 Gennaio di ogni anno, un contributo all’Inail, per essere assicurate contro gli infortuni domestici.
Contributi volontari 2023 pensione casalinghe
Dal 1° Gennaio 1997, per coloro che hanno responsabilità familiari e accudiscono i loro cari all’interno del nucleo familiare gratuitamente, hanno la possibilità di iscriversi al fondo casalinghe Inps, sia gli uomini e le donne, con un’età compresa tra i 16 anni e 65 anni, iscritti all’assicurazione Inail.
Non possono iscriversi:
- i titolari di pensione,
- coloro che svolgono un’attività lavorativa con contratto regolarizzato all’interno del nucleo familiare e fuori del nucleo familiare, per la quale è obbligatoria l’iscrizione alle diverse gestioni Inps,
- i soggetti che superano il numero di settimane lavorative sufficienti per aver diritto alla pensione, anche con un contratto part-time.
Per incominciare a versare, bisogna registrarsi con le proprie credenziali Inps o tramite il patronato al servizio online: Iscrizione Fondo casalinghe.
Il versamento minimo è di 25,82 euro, con il quale verrà accreditato un mese di contribuzione. Quindi con 309,84 euro, si verserebbero 12 mesi di contributi Inps. Questi importi si pagano con un bollettino postale o MAV, inviati al domicilio del disoccupato o stampabili attraverso il servizio online: Fondo previdenza Casalinghe—>Stampa bollettino.
I contributi sono deducibili sulla dichiarazione dei redditi, sia per il dichiarante e sia per il familiare fiscalmente a carico.
Fondo di casalinghe Inps: conviene versare?
Versando al Fondo casalinghe Inps, la disoccupata può ottenere una:
- pensione di inabilità, con almeno 5 anni di contributi, a condizione della patologia accertata dall’Inps,
- una pensione di vecchiaia, a partire dal 57° anno di età, a condizione che siano stati versati almeno 5 anni di contributi.
Nell’ultimo caso la pensione di vecchiaia è calcolata con il sistema contributivo (ossia in base ai contributi versati) e viene corrisposta solo se l’importo maturato della pensione risulta almeno pari all’ammontare dell’assegno sociale maggiorato del 20% (1,2 volte l’assegno sociale).
Attenzione: Quindi prima di versare inutilmente, bisogna verificare attentamente la propria posizione contributiva.
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